Il corvo Bianco: The Raven Series Vol. 1 (Italian Edition) by J.L. Weil

Il corvo Bianco: The Raven Series Vol. 1 (Italian Edition) by J.L. Weil

autore:J.L. Weil [Weil, J.L.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788855312028
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2020-05-20T22:00:00+00:00


«Cos’è la storia di te e braccia da pitone?» chiese TJ, affondando nel divano di pelle color mogano accanto a me. I suoi capelli erano leggermente unti, come se non avesse fatto la doccia per un giorno o due. I ragazzi dell’età di TJ erano solo disgustosi.

Lo guardai con la coda dell’occhio. «È una breve storia chiamata fatti i fatti tuoi.»

Le labbra di TJ si sollevarono in un sorrisetto che aveva cercato di soffocare. «Sei mia sorella. Sono affaracci miei.»

Mi sedetti diritta. «Non vuoi sapere i dettagli della mia vita amorosa.»

Lui agguantò il telecomando dal divano dove l’avevo gettato un’ora fa. «Sembra uno stronzo, non il tuo tipo.»

«Deduco che tu abbia sentito Rose e me?»

Buttandosi all’indietro, appoggiò i piedi nudi sul tavolino da caffè, incrociando le mani dietro la testa. «Vi ha sentite l’intera isola.»

Gemetti. «Fantastico.» Stendendomi all’indietro, appoggiai la testa e mi girai verso TJ. «Non è male come lo fa sembrare lei.» Era la seconda volta in un giorno che mi ritrovavo a prendere le difese di Zane e non sapevo veramente il perché.

Che succede?

Non sapevo più cosa provavo. Lo odiavo. Lo volevo. I miei sentimenti erano come il giorno e la notte, andavano da un estremo all’altro in un secondo. Scoprire che era un soprannaturale distruttore di anime avrebbe dovuto deviare le mie emozioni da una parte o dall’altra. Invece no. Continuavo a trovare Zane provocante e misterioso, ma sotto della sua volubile arroganza c’era un primordiale istinto di protezione che trovavo sexy. Mi affascinava.

«Certo, è quello che diresti tu. Tu vuoi saltargli addosso» disse TJ.

Gli diedi uno scappellotto in testa. «Bada a come parli.»

Le sue spalle si irrigidirono. «Ti prego. Smetti di cercare di essere la mamma.»

Ahi. Quello faceva male. Era un semplice commento ma il mio primo impulso fu di legargli le braccia dietro la schiena e spiaccicargli la faccia al suolo fino a fargli gridare “basta”. I fratelli facevano schifo. «Qualcuno deve ricordarti di abbassare la tavoletta del water.»

Qualcosa baluginò sul viso di TJ… preoccupazione. «Hai intenzione di vederlo ancora…?»

Ci misi qualche secondo a rispondere. «Sai quel detto, l’apparenza inganna?»

Lui alzò gli occhi al cielo. «Sì.»

Mi premetti le mani sulle ginocchia. «Be’ definisce Zane perfettamente. Non importa cosa tu abbia sentito, non è pericoloso.»

«Che cosa vuoi dire?»

«Non fare domande a cui non posso rispondere. Se te lo dico, dovrò ucciderti» lo presi in giro. Le spiegazioni logiche erano volate fuori dalla finestra nel momento in cui avevo saputo che Zane era qualcosa di diverso da un umano, che era un’arma di morte.

«Sei così banale.» Giocherellò con un pezzo sfilacciato di cordino che gli pendeva dall’orlo degli short. «Non mi piace quando litigate. Finirai per farci mandare a casa.»

Sbuffai un po’ con i nervi a fior di pelle. «E sarebbe una cosa così malvagia?»

«Mi piace qui.» C’era un piccolissimo piagnucolio nella sua voce.

«Ti piace farti servire di tutto punto» dissi. «Non ti mancano i tuoi amici? La tua stanza?»

Lui fece spallucce.

E io capii. Qui non c’erano ricordi di quel che avevamo perso. Era più facile dimenticare il dolore, la tristezza.



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